lunedì, aprile 20, 2015

IL VESTITO DI CHE COLORE E'??

ciao a tutte, bentornate ^-^ 
oggi parliamo di un vestito molto famoso....



di che colore è il vestito?
è blu e nero.





mi spiego meglio: LA STOFFA E' NERA E BLU. ma ciò non significa che il nostro cervello lo debba per forza vedere così! 
mi spiego meglio...


Molte parti del cervello contribuiscono a ogni singola percezione, e non dovrebbe sorprendere che persone diverse possano ricostruire il mondo circostante in modi diversi. Questo vale per molte qualità percettive, come la forma o il movimento. Il cervello di una persona, inoltre, può anche non limitarsi a una sola interpretazione: può cambiare tra diverse, avanti e indietro. Lo si può dimostrare con delle immagini particolari, che suggeriscono come il cervello, quando tenta di interpretare il mondo, alla fine tiri semplicemente a indovinare. Solo che normalmente dispone di una quantità di informazioni tale da aiutare a chiarire l’interpretazione.
Il fatto che il cervello costruisca un suo modello interpretativo di come il mondo appare realmente è vero anche per quanto riguarda la visione del colore. La sfida fondamentale nella percezione è di identificare il colore di un oggetto nonostante i cambiamenti delle condizioni di illuminazione. L’insieme delle lunghezze d’onda che raggiunge il nostro occhio sarà interpretato dal cervello come colore, ma quale parte di questo insieme è legata alla luce che l’oggetto riflette e quale all' illuminazione circostante? È una situazione ambigua: il cervello deve decidere se prendere per buono l’oggetto così come appare o se tenere in considerazione la variabile dell’illuminazione e usarla come parte dell’informazione per capire che cosa ha davanti. Non è interessato tanto alla corretta rappresentazione delle tonalità, quanto piuttosto alla possibilità di capire sempre di che oggetto si tratta, anche quando le condizioni di luce variano molto (per esempio: nella prima mattina e nel tardo pomeriggio la lunghezza d’onda della luce è maggiori). Il cervello lavora per la “coerenza del colore” – riconoscere lo stesso oggetto come avente lo stesso colore indipendentemente dall’ora del giorno – e lo fa piuttosto bene. Qualcosa deve essere però sacrificato: perciò non siamo bravi a distinguere con precisione il colore vero e proprio di un oggetto. Per esempio: una superficie bianca illuminata con una luce rossa sembrerà rossastra. La stessa superficie bianca illuminata con una luce blu sembrerà bluastra. Per riconoscere in entrambi i casi la superficie come bianca, si deve considerare il colore della sorgente luminosa. Perciò non dovrebbe stupirci che il riconoscimento dei colori sia influenzato molto dal contesto. La stessa sfumatura di grigio può sembrare quasi nera su uno sfondo chiaro, ma quasi bianca su uno scuro. on è che sia un difetto. È una qualità. È un compromesso necessario per avere una percezione stabile dello stesso oggetto, indipendentemente dal contenuto.
dunque, il vestito??
La divergenza interpretativa tra chi lo vede bianco e oro e chi blu e nero è piuttosto comune nel caso di uno stimolo complesso. Certo: c’è da tenere a mente che non tutti avranno lo schermo del computer calibrato allo stesso modo, e che non tutti guardano l’immagine con la stessa angolazione. Ma ci sono anche persone che percepiscono colori diversi guardando la stessa immagine sullo stesso schermo dalla stessa angolazione. E la differenza tra le percezioni delle persone sottoposte allo stimolo visivo di questa immagine è molto marcata. Ovviamente, la ragione per cui si discute sul vero colore del vestito dipende dal fenomeno della “coerenza del colore” che abbiamo visto prima. Molto probabilmente questo è un vestito blu e nero fotografato con un pessimo bilanciamento del bianco, che gli ha dato un’apparenza ambigua. Ma non cambia il fatto che molte persone lo vedano davvero bianco e oro. Che l’interpretazione della natura del colore dipenda dal contesto lo si può facilmente capire eliminando il contesto stesso. Ma perché ci vediamo colori diversi? Se quest’ambiguità dipende dalla coerenza del colore (e sembra proprio di sì), la spiegazione più plausibile è che ogni persona abbia dato una propria interpretazione su quale fosse la fonte di illuminazione dell’abito. Quelli che hanno pensato che il vestito fosse illuminato da una luce blu lo hanno visto bianco e oro. Quelli che invece hanno pensato che l’illuminazione come rossastra lo hanno visto blu e nero. La cosa notevole è che l’immagine stessa permette entrambe le interpretazioni: l’illuminazione sembra bluastra nella parte superiore, ma giallastra/rossastra in quella inferiore. In sostanza: un vestito blu e nero illuminato da una luce bianca potrebbe essere indistinguibile da uno bianco e oro sui cui si proietta un’ombra bluastra.
Se è questo il caso, uno dovrebbe essere in grado di escludere coscientemente questa interpretazione, una volta che glielo si è fatto notare. Per molte persone, però, non funziona così. Le persone generalmente riescono a controllare coscientemente quello che vedono.
s'aprono quindi diverse possibilità interessanti. Per esempio, da un po’ di tempo si sa che la retina umana – con il suo mosaico di coni che recepiscono lunghezze d’onda corte, medie e lunghe – cambia radicalmente da individuo a individuo, cosa che comunque sembra avere un effetto molto ridotto sulla reale percezione dei colori. Forse nel caso del vestito le differenze tra le retine portano a considerevoli differenze di percezione. Per di più c’è un altro tipo di contesto da considerare, ed è quello temporale. Non percepiamo gli stimoli visivi in modo estemporaneo, ma in relazione a quello che abbiamo già percepito in precedenza, in parte perché non tutti gli stimoli hanno le stesse probabilità di presentarsi davanti a noi. Questa specie di previsione è conosciuta come “precedente”. È possibile che persone diverse (ad esempio quelle mattiniere rispetto a quelle più notturne) abbiano un precedente diverso, basato sul tipo di illuminazione con cui hanno a che fare più di frequente. Oppure potrebbe esserci una complessa interazione tra le due cose.
Per ora dobbiamo comunque ammettere che non sappiamo per certo perché alcune persone vedano il vestito in un modo, molte altre in un altro e qualcuno invece lo veda un po’ in un modo e un po’ nell’altroma è comunque notevole che chi a un certo punto cambia idea lo faccia in un periodo di tempo piuttosto ampio. Normalmente il cambiamento è veloce.Il tempo più lungo del solito potrebbe essere legato a una caratteristica della visione dei colori. 


e voi, come lo vedete? io bianco e oro... inquietante... per questo mi interessa ^-^ 
fatemi sapere come vi appare il vestito! baci, Rina!